No a primarie che minino l’unità del centro sinistra, sì alle alleanze. A Pisa serve presto una candidatura credibile
Tra pochi giorni si concluderà una legislatura complessa e tormentata, subito dopo l’Epifania saremo già sulla giostra elettorale, che a Pisa sarà doppia, perché voteremo a marzo per le politiche e a fine maggio/primi di giugno per le comunali.
E a Pisa la matassa è ancora intricata. Vedo finalmente archiviati (almeno a parole) concetti privi di un senso reale e di prospettiva: autosufficienza, discontinuità. Parole intorno alle quali abbiamo perso tempo prezioso, che hanno creato equivoci, che ci hanno reso incomprensibili ai possibili alleati.
Serve un “bagno di umiltà”, per capire che da soli non andiamo da nessuna parte, serve la “virtù della mitezza” perché con le prove di forza ci siamo inimicati il mondo intero, serve il “senso del limite” per renderci inclusivi e più “simpatici”.
Dico NO ai personalismi ed ai tatticismi. Dico SI ad una coalizione ampia e variegata, fatta da esperienze civiche e partiti che condividano pochi punti programmatici chiari e comprensibili ai cittadini. Dico NO a primarie che dovessero minare l’unità del centrosinistra. Dico SI all’alleanza con Liberi e Uguali; le sfide del lavoro e della giustizia sociale richiedono lo sforzo di un accordo con la sinistra non antagonista, fermo restando che Liberi e Uguali non vorrà certo consegnare Pisa alla destra od ai cinquestelle!
C’è un lavoro enorme ancora da fare! Riallacciare i fili con le realtà della società organizzata che abbiamo deluso e che chiedono rappresentanza, rimotivare un elettorato disaffezionato e disorientato, valorizzare il buon lavoro fatto a Pisa a partire dai 52 milioni di fondi europei arrivati a Pisa negli ultimi 5 anni.
E poi serve un candidato o una candidata credibile, autorevole, per raccogliere nuove sfide e delineare nuovi traguardi. E serve presto!