Un 2020 iniziato tra drammi e violenza a livello internazionale
Il nuovo anno è ripreso con eventi tragici: l’escalation di violenza in Medio oriente, con lo scontro tra Usa e Iran, gli incendi che stanno devastando l’Australia, la terribile storia del giovane immigrato deceduto nel vano carrello di un aereo Air France. La situazione internazionale è tutt’altro che tranquilla. L’uccisione del Generale iraniano Soleimani ha risvegliato ulteriori attriti tra Usa e Iran e sicuramente non c’era bisogno di una provocazione del genere. La Libia continua nel suo vortice di violenza e le tensioni tra il Governo legittimo di Sarraj e il generale Haftar si sono fatte crescenti. Ad ora non si sa ancora se il militare firmerà il cessate il fuoco
In tutto questo il nostro Paese, con difficoltà, non riesce ad imporre una linea che possa prevalere e le altre nazioni europee sono divise davanti a questi fronti. Avanti così non si potrà andare, l’Italia è la prima a rimetterci e anche gli altri Paesi non sono messi troppo meglio. La questione di una diplomazia europea più forte e di un grande esercito continentale non può essere rimandata. Uno scudo di protezione e sicurezza per tutti noi, una grande opportunità per la stabilità, anche nelle regioni bagnate dal Mediterraneo. Sono temi che sembrano lontani, che ricadono così velocemente su di noi e neanche riusciamo ad accorgercene. Anche i nostri territori ne risentono. La guerra dei dazi tra Usa e Cina, qualunque sia l’esito, tengono l’Italia in una situazione di sospensione e l’Europa emarginata e minacciata da innalzamenti doganali sui propri prodotti, molti dei quali destinati agli Stati Uniti. Un’Europa più unita può essere un’ottima via di ripartenza per la nostra nazione.
Spero davvero che si possa andare verso un futuro di pace e di stabilità, anche se sembra assai lontano visto come vanno le cose.