Geotermia, “Tutelare il territorio ma senza perdere posti di lavoro”
Pieroni sorpreso e preoccupato per alcuni contenuti delle risoluzioni presentate in Parlamento
“Ritengo inaccettabile qualsiasi intervento che possa mettere a rischio gli investimenti, il lavoro e lo sviluppo della risorsa geotermica in Val di Cecina”. Lo sostiene Andrea Pieroni, candidato al consiglio regionale della Toscana, dopo aver consultato alcune risoluzioni sul tema presentate in Parlamento.
“Sono rimasto sorpreso e preoccupato per alcuni contenuti delle risoluzioni presentate in Parlamento da parte di diverse forze politiche – spiega -. Risoluzioni che peraltro si sono andate ad aggiungere alle previsioni contenute nel Piano Energetico Regionale e per le quali non posso che associarmi alle preoccupazioni espresse da più parti. Dobbiamo salvaguardare il territorio, lo so bene, ma dobbiamo farlo consentendo alla persone di vivere il loro territorio. Questo significa tutelare il lavoro, specie ora, con questa troppo lunga crisi economica. Integrare lavoro e territorio è la vera sfida e su questo bisognerebbe concentrarsi: è un impegno da condurre tutti insieme, nell’interesse di territori dove la perdita di un solo posto di lavoro può determinare drammi familiari e l’impoverimento di una comunità”.
“La Geotermia rappresenta molto, moltissimo, per la Val di Cecina, per l’intera Toscana e per il Paese – ne è certo Pieroni -. Sono circa 1.600 gli occupati – tra diretti ed indiretti – che ruotano intorno a questo settore industriale, ma la Geotermia in Val di Cecina è ‘esistenziale’ perché riscalda le case, dà energia alle realtà imprenditoriali della zona, caratterizza il paesaggio rendendolo riconoscibile in Toscana, in Italia, nel Mondo. Lo è perché ha reso e rende possibili livelli occupazionali altrimenti a rischio, consente a molte persone di non emigrare per cercare lavoro, costituisce un ambito prezioso per la ricerca.
Perché ‘il vapore’ è il classico esempio di risorsa naturale che genera sviluppo. E lo fa grazie alla natura. Per questo l’energia geotermica è e deve rimanere classificata dove le compete, cioè tra le energie rinnovabili e soprattutto devono essere date certezze sul futuro utilizzo dell’alta entalpia, che può convivere tranquillamente con i sistemi a media e a bassa entalpia per accrescere la produzione energetica regionale. La sfida è quella di migliorare ulteriormente la vivibilità dei territori interessati senza compromettere gli investimenti già programmati”.
Guardando al futuro, quindi, secondo Pieroni, “La sfida è quella di far sì che Enel sia più attenta al territorio sul versante delle ricadute e dei benefici economici che l’azienda trae dall’utilizzo che è qui e solo qui. Ed è quindi qui che serve una politica capace di ragionare e che parta dalla conoscenza profonda delle realtà di cui si occupa, rifuggendo tentazioni ideologiche.
La gente della Val di Cecina vuole la Geotermia, vuole la sua salvaguardia e una sua crescita, sa che da essa dipende quanto conquistato con il lavoro di tanti in molti anni. Sarebbe quindi gravissimo rinunciare a un sistema collaudato e funzionante – la prima centrale geotermica di Larderello risale a un secolo fa – che assicura il 26% del fabbisogno energetico regionale e il 10% della produzione geotermica mondiale.
In occasione dell’incontro del 29 novembre scorso, ho consegnato alla Sottosegretaria all’Economia, Paola De Micheli, insieme all’amministratore unico del Cosvig Piero Ceccarelli, un documento che evidenzia rischi ed infondatezze su cui si basano le risoluzioni presentate in Parlamento. La Geotermia sarà tra i punti prioritari della mia agenda, con l’impegno a portare nelle sedi opportune le istanze di questa terra così speciale e importante, ma talvolta sottovalutata e ignorata”.