Geotermia. La legge regionale sta arrivando
All’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale è iscritta una mozione, di cui sono primo firmatario, sul tema degli incentivi a sostegno della geotermia. Incentivi che il decreto del Ministro Di Maio, cosiddetto FER1, ha eliminato; mentre nel mondo la potenza geotermica installata sta aumentando (587 KW in più solo 2018) e mentre il governo partecipa con 5 milioni di euro allo sviluppo della geotermia negli stati caraibici.
Una scelta folle ed ingiustificata, di puro masochismo od insipienza, che contraddice gli obiettivi nazionali e regionali di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, e la geotermia lo è!
In Toscana, con la geotermia, si producono circa 6 miliardi di KWh, pari ad oltre il 30% dell’energia elettrica prodotta, e col calore si riscaldano più di 10.000 utenti. La geotermia dà lavoro a 1.200 persone, che diventano 2100 considerando l’indotto, assicura 150 milioni di investimenti annui e trasferisce agli enti locali 30 milioni annui per infrastrutture ed investimenti di pubblico interesse.
Fermare la geotermia significherebbe decretare la morte economica e sociale di un ampio territorio che abbraccia le provincie di Pisa, Siena e Grosseto, significherebbe cancellare una storia secolare, così come bloccare ricerca ed innovazione, cioè un futuro migliore!
E’ necessario andare avanti con forza nelle azioni già avviate dal Presidente Rossi e dall’Assessore Fratoni in seno alla Conferenza Stato-Regioni, con le richieste dei sindaci dei comuni geotermici per un incontro urgente al Ministero guidato da Di Maio, con le iniziative spontanee e popolari come quelle svoltesi con grande successo a Larderello e Santa Fiora, affinchè nel decreto FER2 si sani un’anomalia assurda ed insostenibile.
Condivido l’urgenza di approvare, presto, la legge regionale con cui dare una cornice definitiva alla geotermia, garantendo certezze ai soggetti imprenditoriali ed ai territori.
Il lavoro sta procedendo con la necessaria attenzione, un comitato tecnico ha vagliato i contributi giunti nel corso delle audizioni tenute dalla 4^ Commissione il 15 novembre scorso.
Ora ci siamo davvero, prima la Commissione e poi, auspicabilmente, l’approvazione nel consiglio regionale del 29 e 30 gennaio. Questo il cronoprogramma. Sarà il modo per dimostrare la capacità della Toscana di governare al meglio realtà complesse nell’interesse dei territori, dell’economia e dell’ambiente.