Banche, bocciata pdl Lega Nord
Quella presentata ieri in Aula dalla Lega Nord è una proposta di legge anacronistica che se applicata provocherebbe situazioni a dir poco paradossali. Il testo indica una regolamentazione fuori dal tempo rispetto ai lavori portati avanti da quest’Aula in materia e agli impegni presi a livello nazionale a seguito dei difficili episodi che hanno coinvolto alcuni istituti di credito del nostro Paese. Con convinzione abbiamo respinto la normativa che, a nostro avviso, risulta essenzialmente di dubbia applicabilità.
La proposta individua nelle Assemblee regionali i soggetti volti a selezionare gli istituti di credito con valenza strategica regionale e, in un secondo tempo, a dare il nulla osta ad operazioni di fusione o di aumento capitale. Si andrebbe a delineare una condizione di grande inadeguatezza, un evidente aggravio delle ingerenze e interferenze della politica in operazioni delle banche che non possono essere oggetto di veti e volubilità delle maggioranze consiliari di regioni diverse. Inoltre la strategicità di un istituto di credito non può essere esclusiva di un territorio. Prendiamo il caso del Monte dei Paschi, una banca indubbiamente rilevante per la Toscana, ma che lo è anche per altre regioni. Abbiamo respinto una proposta inefficace che introdurrebbe anomalie nei corretti rapporti tra politica e sistema del credito: con queste regole si appesantirebbero ulteriormente misure che non hanno affatto bisogno di essere sovraccaricate, bensì incrementate e portate avanti da organi tecnici adatti a farlo.
Le banche devono poter operare sul mercato con criteri d’indipendenza esattamente come quelli che spettano alle aziende. Crediamo che il tema cruciale che può realisticamente determinare la buona salute del nostro sistema bancario sia legato alle normative europee e comunitarie, in capo alla Bce. Riteniamo che l’urgenza vera sia quella del potenziamento dei controlli che devono essere portati avanti da enti che ne hanno le competenze tecniche adeguate. Questa la direzione giusta verso cui guardare e legiferare, non certo la creazione di vincoli con le Assemblee elettive regionali.
Servono regole efficaci e omogenee per evitare vicende complesse e dannose che purtroppo hanno coinvolto alcuni nostri importanti istituti di credito e di conseguenza danneggiato le nostre comunità.