Pieroni: “Una Val di Cecina da vivere, tutto l’anno”
Crocevia di tre province e concentrato di cultura, ambiente, risorse naturali, industria, scienza, artigianato, turismo, prodotti agroalimentari. Il territorio della Val di Cecina e di Volterra è una sintesi della Toscana e della provincia di Pisa. Territori cari all’ex presidente della provincia Andrea Pieroni, che in questi primi giorni da candidato ufficiale del Pd al consiglio regionale ha visitato di frequente, anche in compagnia del governatore Enrico Rossi. Occasioni ce ne saranno ancora prima del voto del 31 maggio, per ricordare come “questo territorio sia un unicum ineguagliabile – secondo Pieroni -, che deve essere aperto e connesso con i territori vicini”, come la Valdera, la Valdelsa e la Valdicecina livornese. Un territorio con tante sfaccettature, nessuna delle quali può essere trascurata, secondo Pieroni, che, per questo “ha bisogno di un progetto che punti a uno sviluppo del territorio sostenibile, credibile, innovativo che offra nuove opportunità di lavoro qualificato”. Come? “Puntando sulla bellezza vera e originale, tipica della Toscana perché vissuta ma non corrotta. Che si mantiene meglio e può crescere di più, se è facile da raggiungere, se garantisce lavoro e sanità e se può fare del turismo un veicolo di occupazione”.
Una Val di Cecina da vivere, quella che immagina Pieroni, che come tutto il resto della provincia, possa essere a misura di persona: di giovani e anziani. Per farlo, però, servono garanzie occupazionali e servizi. “A partire dalle infrastrutture, per esempio. Le risorse pubbliche sono scarse e questo significa concentrarsi sull’adeguamento della provinciale 68 e il completamento della 439. E poi dalla garanzia di un’adeguato sistema sanitario, che potenzi le eccellenze come la Riabilitazione, ma pensando a case della salute per una sanità territoriale più efficiente. L’industria, come l’agricoltura, sono realtà importanti anche in termini occupazionali: serve salvaguardarle e potenziarle, realizzando un equilibrio avanzato tra territorio e produzione, con sostegni mirati alle imprese giovanili e all’innovazione, recuperando quel patrimonio agricolo che è l’immagine della Toscana sana, che si visita tutto l’anno, non solo d’estate. Destagionalizzare l’offerta turistica deve essere un obiettivo da perseguire anche, ma non solo, con un progetto di riqualificazione del bacino del fiume Cecina, per esempio”.