Vicino a te
Siamo arrivati alla fine di una campagna elettorale decisamente insolita ed anomala, caratterizzata da aspetti inediti: il periodo estivo in cui si è svolta e, soprattutto, la pandemia da Covid-19 che ne ha stravolto tempi e modi.
Il rapporto diretto con le persone è il modo che preferisco e le norme di sicurezza lo hanno in parte compromesso. Ciò nonostante, con l’attenzione al rispetto nelle regole di prevenzione dal virus, non mi sono risparmiato, da nord a sud della provincia, per ascoltare, confrontarsi e provare a definire le proposte utili per le persone e le nostre comunità.
La provincia di Pisa è un territorio che conosco bene e che amo. Adesso servono concretezza e decisioni rapide. Con questi intenti mi sono presentato per un secondo mandato, portando con me l’esperienza maturata nei 5 anni di lavoro in Consiglio regionale, che segue quella decennale di Presidente della Provincia.
Il passaggio elettorale cui siamo chiamati domenica e lunedì è molto netto, in gioco c’è il futuro della Toscana che a noi piace, siamo di fronte ad una scelta che lascia spazio a ben poche interpretazioni: consolidare la sanità pubblica, l’attenzione alla scuola ed alla formazione, il sostegno forte per l’economia ed il lavoro, la sicurezza del territorio, i diritti acquisiti e diffusi, interpretati dal candidato del centrosinistra Eugenio Giani; oppure, scegliere la privatizzazione della sanità sulla base del fallimentare modello lombardo e l’istigazione all’odio proposti da Susanna Ceccardi, candidata della destra, ormai su derive sempre più estreme, nonostante il goffo e tardivo tentativo di voler passare da “moderata”. Per lei parla un pessimo curriculum da Sindaco di Cascina, incarico abbandonato anzitempo per andare all’Europarlamento. E da lì, per sua reiterata ammissione, ha detto che non si schioderà in caso di sconfitta. Per lei le istituzioni sono un tram, in un percorso farcito di arrivismo.
La storia della Toscana non merita tutto questo, così come non lo merita il nostro futuro, e soprattutto quello delle nuove generazioni.
Non è nel mio stile fare promesse mirabolanti, non mi appartengono!
La promessa che faccio è quella dell’impegno quotidiano e costante, della disponibilità ad occuparmi delle questioni che mi verranno sottoposte, a rispondere ad ogni tua sollecitazione, ad esserti vicino.
Ti chiedo solo, il 20 e 21 settembre, di coinvolgere quante più persone per mettere una “X” a fianco del mio nome e sul simbolo PD.
Conto su di te.
Andrea Pieroni