Arno in piena: clima impazzito ci espone a rischi maggiori, bene il “modello Toscana”
Sono state ore d’ansia per molti Comuni della provincia di Pisa e di grandissima parte della Toscana: il fiume Arno in piena e altri importanti corsi d’acqua hanno fatto davvero paura. Dopo la lunga giornata di ieri l’allerta sembra rientrata, anche se continua l’attento monitoraggio della rete fluviale vista la nuova giornata di pioggia che interessa la regione. Nella mattina di lunedì 18 novembre il presidente Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per sostenere i soggetti pubblici e privati che hanno subito danni. Lo stravolgimento climatico che causa calamità sempre più frequenti e aggressive ci dice che c’è ancora molto da fare, ma il “modello Toscana” di prevenzione e soccorso è un sistema ben rodato, che oltre ad aver dato prova di efficacia rappresenta un’ottima base cui impostare nuovi piani. La Regione Toscana ha investito in sicurezza del territorio quasi 100milioni all’anno.
Ricordo quando ero presidente della Provincia di Pisa e nel 2014 progettammo le opere di potenziamento del Canale scolmatore (per l’Arno in piena) che sono state realizzate in questi anni: foce armata ed escavazione per aumento della portata sono le più sostanziose. Il bacino di Roffia nel comune di San Miniato è stato un altro decisivo investimento, fondamentale per dare sfogo all’impeto delle acque nel basso Valdarno e alleggerire l’arrivo a Pontedera, punto cruciale con la diga dello Scolmatore. E poi la manutenzione ordinaria che non deve mai essere abbandonata. E non dimentichiamo il nostro patrimonio più grande: la Protezione civile con il suo coordinamento, i Vigili del Fuoco, le Forze armate e tutte le associazioni di volontariato competenti e anche studenti, dipendenti e cittadini che ieri hanno messo al sicuro i libri della Scuola Normale Superiore. Infine un pensiero agli amministratori e alle istituzioni, che si trovano di fronte a grandi responsabilità e a decisioni difficili spesso da prendere velocemente.
A tutti loro un grande e sentito ringraziamento.