Graffiti Nof4, la Regione contribuirà al recupero dell’opera di Nannetti
Approvata dalla II commissione la mozione presentata dai consiglieri democratici
“Con l’approvazione di questo atto diamo un segno importante dell’interesse della Regione per la tutela e il recupero del patrimonio artistico e culturale – commenta Andrea Pieroni, primo firmatario della mozione –. Ringrazio i collegi consiglieri per aver espresso voto favorevole”.
La mozione, firmata anche dai consiglieri Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Ilaria Bugetti, impegna la giunta ad attivarsi, insieme al Comune di Volterra e agli altri soggetti interessati, per il ripristino e la messa in sicurezza della parte ancora esistente del “libro di pietra” di Nannetti, quale esempio della cosiddetta “art brut”, espressione artistica che mantiene attuale la memoria di dolore, sofferenza e bisogno di libertà propria della vita manicomiale, arte spontanea senza pretese culturali né riflessione.
“I graffiti di Oreste Fernando Nannetti, NOF4 come si firmava spesso – prosegue Pieroni –, sono vere e proprie testimonianze della vita all’interno del manicomio, ci raccontano sensazioni, emozioni, esperienze di chi ha vissuto una realtà per noi lontana, ma che è importante conoscere e ricordare. Mettendo in sicurezza l’opera che si trova ancora all’esterno del manicomio di Volterra renderemo fruibile a tutti un pezzo di storia scritta da un artista il cui valore è riconosciuto ormai a livello internazionale”.
Oreste Fernando Nannetti, Nanof, Nof o Nof4, è stato un pittore graffitista ricoverato fin dalla giovane età per gravi problemi psichici in diverse strutture manicomiali, in particolare dal 1958 al 1973 a Volterra. In questi anni incise una serie di graffiti sugli intonaci del manicomio utilizzando le fibbie delle cinture delle sue divise, una sorta di racconto per immagini, un “libro di pietra” composto di due opere: una lunga 180 metri e alta 2 intorno al padiglione della struttura e l’altra, lunga circa 102 metri e alta 20 centimetri lungo il passamano di una scala. Quest’ultima, purtroppo, andata completamente distrutta.
La memoria delle opere di Nannetti è conservata nel museo di Losanna dove si trovano calchi dei graffiti. Nel 2015 in occasione della ristrutturazione della Biblioteca e del Centro di documentazione Lombroso dell’Usl5 di Pisa, realizzata anche grazie ad un finanziamento regionale, vengono esposti 8 metri del graffito restaurati nel 2013 dall’associazione “Inclusione, graffio e parola”.
“Gran parte del lavoro di Nannetti è andato perduto – conclude Pieroni –, sono rimasti soltanto 53 metri di murales sui 180 stimati complessivamente. È compito delle istituzioni pubbliche, il Comune e la Regione, affiancare l’impegno dei cittadini, in questo caso dell’associazione “Inclusione, graffio e parola”, nella conservazione di questo patrimonio che trovandosi all’esterno della struttura abbandonata versa in condizioni critiche, di assoluta precarietà. La particolarità di quest’opera che la rende unica nel panorama artistico regionale poi, deve richiamare ancora di più la nostra attenzione alla tutela e anche alla valorizzazione dell’intero patrimonio ancora esistente di Nannetti come testimone di un pezzo della nostra storia recente”.